AI e app e i nostri dati privati, arriva l'AI Italia, ...
Questa è la settimana di Apple e dell’AI, non solo degli sviluppi dei prodotti, ma nel frattempo ecco un po’ di news sul digitale di cui tenere conto.
L’uso delle applicazioni e dei social alimenta l’AI
Ci sono due fatti che stanno destabilizzando la privacy, o la presunta tale, degli utenti. Una, molto diffusa e ne avrete letto, è di Meta che dal 26 giugno avvierà l'utilizzo dei dati personali degli utenti per addestrare l'intelligenza artificiale senza nessun consenso esplicito, quindi leggerà i post, le immagini e tutti i dati di tracciamento per alimentare la propria AI.
Si stanno mobilitando tutti quanti per raccontare come disabilitare questa funzionalità automatica, ma poi sono gli stessi che probabilmente sfruttano LLama 3, che è open source e di Meta, per creare i post…
Temo non se ne esca.
Ma l’altra azienda che sta portando scompiglio è Adobe, leader mondiale nel software per la creazione di contenuti digitali, è al centro di una controversia che sta scatenando un acceso dibattito tra i creativi di tutto il mondo. Le nuove condizioni di licenza d'uso per i software (Photoshop, Premiere, Indesign…), infatti, suscitano preoccupazioni e critiche da parte di molti utenti, in particolare per quanto riguarda la proprietà intellettuale dei contenuti creati.
Secondo le nuove clausole contrattuali, Adobe si riserva una licenza perpetua, royalty-free e globale per riprodurre, distribuire, visualizzare e utilizzare a proprio piacimento qualsiasi contenuto creato con i suoi software. Questo significa che, in pratica, Adobe si approprierebbe della proprietà intellettuale dei creativi, indipendentemente dal fatto che questi abbiano pagato una cospicua quota di abbonamento mensile per utilizzare i software.
Diciamoci la verità: ma questa può essere considerata una condizione equa?
E da qui, cosa potrebbe accadere in futuro?La questione solleva dubbi sulla proprietà intellettuale nel mondo digitale e pone in discussione il rapporto tra le aziende tecnologiche e i creativi che utilizzano i loro prodotti.
Ho come la sensazione che ne sentiremo parlare sempre più spesso di queste problematiche.
Come ChatGPT e Copilot possono rubare i dati sensibili sul lavoro
Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT di OpenAI e Copilot di Microsoft stanno evolvendo rapidamente, alimentando preoccupazioni sul fatto che questa tecnologia possa aprire la porta a molteplici problemi di privacy e sicurezza, in particolare nell'ambiente di lavoro. Le principali criticità riguardano il rischio di esporre inavvertitamente dati sensibili durante l'utilizzo di questi strumenti, la possibilità che gli stessi sistemi di AI vengano presi di mira dagli hacker per sottrarre informazioni riservate o diffondere output fuorvianti, e le potenziali violazioni della privacy dei dipendenti derivanti da funzionalità di monitoraggio. Sebbene le aziende tech stiano adottando misure per tutelare la sicurezza e la privacy, gli esperti avvertono che con la crescente sofisticazione dell'AI generativa, i rischi sono destinati ad intensificarsi. Pertanto, è fondamentale che individui e aziende trattino questi strumenti con la stessa cautela riservata a qualsiasi altro servizio di terze parti, evitando di condividere dati sensibili e validando attentamente gli output generati dall'AI.
Ma soprattutto, evitare di usare le piattaforme gratuite, che si alimentano di quei dati!
E’ arrivata la prima AI italiana, ma deve crescere (e pure in fretta)
iGenius ha creato, sfruttando la collaborazione con Cineca e il supercomputer Leonardo di Bologna, il modello totalmente addestrato in Italia di AI e si chiama Italia.
Premesso che non mi piace sentire parlare di rinascimento digitale, il progetto nasce senza nessun benchmark con i tanti concorrenti, ma soprattutto evidentemente indietro nella comprensione del linguaggio e nella stesura di testi rispetto a modelli addestrati non in italiano… A parte le sviste su Mussolini (facili facili pur attingendo ai contenuti di prim’ordine dei giornali dell’Editoriale Nazionale, società del gruppo Monrif che edita le testate Qn, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce, ma si sa che i giornali sono da sempre di parte) funziona abbastanza bene e non sfigura (è già qualcosa).
Ha un paio di vantaggi: riesce molto bene a interpretare i dati e stilare spiegazioni che possono essere utili a prendere decisioni ed è un GPT, quindi sistema ormai conosciuto da tutti, parla e pensa in italiano senza tradurre i testi dall’inglese.
E il computer quantistico italiano!
Visto che parliamo d’Italia, vale la pena parlare dell'inaugurazione del primo computer quantistico superconduttivo all'interno dell'Università Federico II di Napoli. Questo importante traguardo, frutto di una collaborazione tra università, enti di ricerca e aziende, segna l'inizio di una nuova era per il calcolo quantistico in Italia, aprendo nuove frontiere in settori chiave come la medicina e l'intelligenza artificiale. Annunciato un anno fa, ora è in funzione.
Il computer quantistico è dotato di un processore a 24 qubit, viene ospitato presso il Dipartimento di Fisica "E. Pancini" e rappresenta un investimento significativo per l'Italia. Il progetto, finanziato con €4,5 milioni, è il primo passo verso lo sviluppo di una filiera italiana di calcolo quantistico, che mira a rendere il Paese protagonista in questo settore in forte crescita.
Zoom: addio alle riunioni? Arrivano i cloni AI!
Il mondo del lavoro sta vivendo una profonda trasformazione, guidata dall'avvento dell'intelligenza artificiale. Eric Yuan, CEO di Zoom, ha recentemente annunciato un ambizioso progetto che potrebbe rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia: l'introduzione di cloni di intelligenza artificiale nelle riunioni online. L'idea è quella di creare gemelli digitali, avatar 3D realistici, in grado di partecipare alle videochiamate e prendere decisioni al posto degli utenti.
Yuan sostiene che l'AI può aiutare il 90% dei lavori, permettendo alle persone di dedicare più tempo alle proprie famiglie. Il suo obiettivo è quello di sviluppare un avatar di cui potersi fidare, che possa rappresentare gli utenti in modo efficiente e affidabile. L'utilizzo della realtà aumentata potrebbe contribuire a rendere queste esperienze ancora più realistiche e coinvolgenti.
L'annuncio di Zoom ha suscitato un grande interesse, aprendo un dibattito su come l'IA possa essere utilizzata nel mondo del lavoro. Alcuni si chiedono se l'utilizzo di cloni digitali possa portare a una maggiore efficienza e produttività, mentre altri temono che possa portare a una crescente disumanizzazione del lavoro e alla perdita di posti di lavoro.
In fondo, Apple con i Vision Pro ha aperto la strada alle conferenze virtuali.
Il Ladino nei prodotti Motorola
La tecnologia e la cultura si sono unite per creare qualcosa di unico: il primo smartphone con interfaccia ladina al mondo. Motorola e Lenovo Foundation hanno presentato oggi a Bolzano il risultato di un progetto ambizioso, che non solo valorizza la lingua ladina ma anche aiuta a preservare le culture dei popoli che la parlano. La Libera Università di Bolzano e l'Istituto ladino Micurá de Rü sono stati i partner chiave di questo progetto, che si pone l'obiettivo di proteggere le lingue di minoranza a rischio di estinzione. La lingua ladina, parlata da circa 30.000 persone in Italia e Austria, è solo uno dei tanti esempi di lingue in pericolo di scomparire. Motorola e Lenovo Foundation hanno deciso di prendere azione per preservare la cultura e la lingua ladina, creando un prodotto innovativo che unisce tecnologia e cultura.
ChatGPT fa la sua prima apparizione nel testo di una sentenza della Cassazione. È la prova che l'IA è ormai diffusa in tutte le professioni, ma mancano formazione e regole
ChatGPT viene citato, per la prima volta, in una sentenza della Cassazione (Cassazione Penale, Sez.III, sent. n. 14631/2024)
Quanta potenza di calcolo serve per l’AI?
Un video di Microsoft per capire come si sta evolvendo il mondo del cloud e dell’intelligenza artificiale… In pratica nascono supercomputer e data center come funghi, e solo di cavi per trasportare i dati si può avvolgere tutto il mondo!
Versace e Snapchat cambiano il modo di provare le scarpe
Per il lancio della collezione di sneaker Versace Mercury, Versace ha collaborato con Snapchat per offrire esperienze che uniscono il mondo digitale e fisico. Gli Snapchatter possono provare le sneaker futuristiche attraverso una lente di realtà aumentata immersiva che sfrutta le fotocamere anteriore e posteriore. Un viaggio interattivo invita gli utenti a svelare la scarpa in 3D. Inoltre, dal 4 giugno, sarà possibile sbloccare le sneaker Mercury e 12 capi iconici di Versace per i propri Bitmoji, acquistabili con token nel Token Shop di Snapchat a prezzi compresi tra 100 e 1100 token. Durante tutto il mese di giugno, nuovi capi verranno aggiunti alla collezione Bitmoji. Per sbloccarla, bisogna accedere al profilo Snapchat, entrare nella sezione outfit dei Bitmoji e cliccare sul logo Versace. “Questa collaborazione dimostra l'abilità di Snap di unire patrimonio storico e innovazione, rendendo il lusso più accessibile e desiderabile” secondo Geoffrey Perez di Snap.
La puntata del Late Tech Show di questa settimana
In questo episodio, il 36 della quinta stagione, si parla di dati e come vengono gestiti, di intelligenza artificiale inserita nei prodotti, di efficienza nella mobilità, di connettività e di come migliorare l’efficienza dell’eCommerce. Ospiti: Alberto Scavino di Irion, Nicolò Bellorini e Daniele Grassi di Samsung, Alexandre Grandeaux di Huawei, Eugenio Lamberti di Octo Telematics, Federico Salina e Angelo Ferrera di Witailer (Gruppo Retex).
In alternativa su Youtube con i capitoli e su tutte le principali piattaforme social
Vita da Ufficio (dagli #SmartBreak)
Il podcast che prende spunto dagli #SmartBreak quotidiani sui miei profili social e su quelli di alcune associazioni manageriali è ripartito. Lo trovate qui.
I miei libri
Vi lascio un link per i miei libri, caso mai vi venisse voglia di leggere, vi ricordo che Phyrtual è giunto alla seconda edizione, con nuove interviste.
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