AI e tendenze, video ai, le sfide di Microsoft e...
Le notizie che (forse) non avete letto (o l'avete fatto di fretta)
Capire cosa è accaduto a OpenAI (con l’ottica di Microsoft)
Per chi volesse trovare qualche interpretazione all'affaire OpenAI, con ovviamente l'interessante (e interessato) parere di Microsoft, consiglio questa lettura del The New Yorker, che merita assolutamente.
L'adozione dell'AI Generativa: uno sguardo ai numeri e alle tendenze"
L'adozione dell'Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) si rivela ancora limitata. Un'indagine rivela che il 70% degli utenti la impiega a scopo personale, mentre il 33% la utilizza per motivi professionali. Notevole è il 25% che la sfrutta per finalità accademiche, salendo al 44% nella Gen Z. Le applicazioni principali comprendono la generazione di testi (52%) e la sintesi (36%), con interessanti variazioni generazionali nell'uso per traduzioni linguistiche (33% e 44% rispettivamente per le diverse generazioni). Tuttavia, emerge che solo il 26% degli utenti si dedica all'analisi di dati, mentre la generazione di audio (16%) e video (8%) mostra ancora bassi livelli di adozione, riflettendo l'attuale immaturità di tali strumenti.
Con Pika i video non saranno più gli stessi
Lanciata sei mesi fa, Pika, un'intelligenza artificiale per la creazione di video, ha rapidamente conquistato mezzo milione di utenti. In occasione del successo, gli sviluppatori hanno presentato la versione 1.0, caratterizzata da un nuovo modello AI e un'interfaccia web. Questa versione supera la precedente beta, ora accessibile tramite server Discord, introducendo miglioramenti significativi. Pika 1.0 consente agli utenti di generare e modificare video in vari stili, seguendo il principio text-to-video.
Codegen e il futuro della scrittura del codice
Mentre sistemi come "Copilot" si concentrano sull'autocompletamento, Codegen si occupa di risolvere problemi offrendo un livello superiore di automazione.
Si tratta di Agent Al, un software che usa l'intelligenza artificiale per raggiungere specifici goal e, per fare questo, decompone i goal in task pratici da affrontare monitorando progressi e interfacciandosi con risorse digitali e altri agenti se è necessario.
Senza l'intervento umano.
Amazon entra nella sfida dell’AI (contro Microsoft?)
Ne avevo parlato nella scorsa edizione di #Techy, ma ci ritorno con qualche considerazione in più.
AWS (Amazon Web Services) è stata per anni considerata leader del mercato del cloud computing, ma quest'anno Microsoft ha colmato parte del divario grazie all'alleanza con OpenAl. Microsoft offre ai suoi clienti Azure l'accesso al modello linguistico di grandi dimensioni che sta alla base del popolare chatbot ChatGPT. Q* sembra invece essere progettato da AWS per competere con Copilot di Microsoft, aiuta a scrivere documenti o codice informatico e può essere adattato ai dati e ai sistemi di un'azienda per generare contenuti, rispondere a domande e analizzare dati. La sfida è aperta, ma Amazon e Microsoft propongono due modelli molto diversi.
Amazon ha cercato di offrire ai clienti aziendali l'accesso a una serie di modelli alternativi di Al. Microsoft ha puntato tutto su OpenAI.
Amazon ha concluso un accordo di investimento del valore massimo di 4 miliardi di dollari con il principale rivale di OpenAl, Anthropic, che si è impegnato a utilizzare Trainium di AWS, un chip per la costruzione di grandi sistemi di intelligenza artificiale che Amazon ha progettato internamente.
Siamo solo all’inizio. E Google intanto non dorme.
I videogiochi e le terapie digitali
Dal trattamento della depressione alle dipendenze, dalla gestione dell'ipertensione ai sintomi della chemioterapia, la sfera delle cure mediche abbraccia ora soluzioni digitali anziché chimiche.
Emergente è il campo delle terapie digitali, dove i videogiochi si rivelano un terreno sperimentale e terapeutico. Prospettive indicano che questo settore supererà i 100 miliardi di dollari nel prossimo decennio, evidenziando una trasformazione nel paradigma terapeutico. L'approccio digitale si configura come una rivoluzione nei protocolli di cura, suggerendo una direzione verso l'innovazione nella gestione delle condizioni mediche attraverso soluzioni tecnologiche avanzate.
Rinvio dell’apertura del GPT Store
Open AI ha annunciato il rinvio dell'apertura del GPT Store fino all'anno prossimo, citando “imprevisti”. Questo ritardo suscita curiosità e molti stanno immaginando chissà quali sorprese ci potranno essere.
Notion e le risposte
Chi mi conosce sa che uso molto Notion per tenere traccia delle cose che faccio. Ora è arrivata la "Q&A feature" che sfrutta l'intero database per rispondere alle domande. In pratica, pesca tra tutte le informazioni che ho inserito
!
I materiali scoperti da Google
Google Deep Mind genera nuovi materiali utili per batterie e superconduttori. Una serie di scoperte che potrebbero davvero cambiare il mondo, anche se sono convinto che l’arrivo del Quantum Computing possa davvero farci compiere un passo in avanti significativo.
La nuova edizione di “Phirtual”
Non ho ancora presentato come sarebbe giusto fare la nuova edizione di Phyrtual, il libro che raccoglie i miei pensieri sullo sviluppo della trasformazione digitale con il metaverso industriale, ma con tante interviste e suggerimenti da parte di chi è protagonista del settore.
Con “Siamo umani con i super poteri grazie all’AI” ho due strenne natalizie con i fiocchi, ma non ho il tempo per presentarli… magari posso contare su di voi per farlo!
La puntata di questa settimana del Late Tech Show
Si è parlato dell’evoluzione delle connessioni, dal LTE, 5G e Wifi 7, ma anche di come il Metaverso non sia morto e di come le aziende e i fondi di investimento stiano investendo, abbiamo parlato dell’evoluzione del digital marketing grazie all’arrivo dell’intelligenza artificiale e anche dei temi del problema dei resi dell’ecommerce. Con Giuliano D'Acunti di Invesco e Andrea De Micheli di Web 3 Alliance, Giovanni Farese di Webidoo, Gianni Garita e Luca Venturi di AVM e Marcello Valerio di IF Returns.
Interessanti i dati del wrapped di Spotify, anche se manca ancora mese alla fine dell’anno, ma i dati del Late sono incredibili: è nel 5% dei podcast più visti in formato video! Qui altri dati.
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