AI, immagini e testi (e non solo)

Quello che (forse) non hai ancora letto sul digital

Perché l’intelligenza artificiale è inarrestabile

C’è una domanda che mi fanno spesso: possiamo fare a meno dell’intelligenza artificiale?

La risposta non può essere un banale sì, perché ovviamente esistono gli scettici, cosa che per altro esistono anche per quelle cose che sono certe, ma è un altro discorso che ci porterebbe a parlare dell’umanità!
A parte la battuta, l’intelligenza artificiale ci permette, per esempio, di tenere traccia di tanti dettagli, lavoro che se svolto “a mano” richiederebbe una quantità di tempo enorme, nonché una grande possibilità di ottenere dei grandi errori!
L'IA può aiutare a creare e migliorare una serie di processi cruciali, molti dei quali non erano nemmeno percepiti perché per far svolgere determinati compiti agli uomini ne servivano troppi. Pensate a Excel, che di intelligente ha poco, se non la sua capacità di gestione dei dati: se ad un lavoratore oggi lo togliessimo, quanto tempo perderebbe per fare tutto quanto a mano? E ci riuscirebbe mai?
L’evoluzione, quindi, passa dall'automazione e dall'apprendimento automatico per aumentare l'accesso alle informazioni critiche ed eliminare tutta una serie di costi amministrativi: più dati, più risparmio, decisioni migliori.

Per le aziende si tratta di qualcosa di vincente!

La domanda successiva: sostituirà gli esseri umani?
Per ora certamente no, permette di aumentare le risorse e “l’intelligenza” delle persone, che diventano più efficienti: migliori prestazioni nel rispetto del budget e nei tempi previsti.

Le aziende stanno già adottando l'intelligenza artificiale, non solo per migliorare i propri profitti, ma anche per svolgere il lavoro in modo più sostenibile, inclusivo ed efficiente. Questo aspetto non è per nulla banale.

Le aziende oggi sono piene zeppe di persone che svolgono lavori fino a qualche anno fa inesistenti, anzi, c’è penuria di data scientist, ingegneri, product manager e designer. Le aziende che stanno investendo nell’ammodernare le cose che stavano facendo per farle semplicemente in modo più rapido, come scrivevo nel libro “Digilosofia - Le sfide della digital transformation” , finiscono per innovare lo spreco, mentre dovrebbero concentrarsi su come fare le cose meglio, cambiare i processi e non solo migliorarli.
La direzione ormai è chiara: IA, cloud, dati e sensori stanno facendo la differenza in ogni settore.

Le immagini di Lensa stanno spopolando

Non so se anche nel vostro wall dei social trovate immagini “fantasiose”, con avatar meravigliosi creati dall’intelligenza artificiale. Questa è l’ultima frontiera per le immagini, con l’app Lensa, ma anche Midjourney, DALL-E 2 (e sì, l’evoluzione di DALL-E), StarryAI, Jasper Art o Pixray e utilizza l’algoritmo Stable Diffusion.

In pratica, uno manda un po’ di sue immagini e l’app crea una serie di avatar davvero spettacolari.

Sensor Tower ha quantificato in quasi 10 milioni di persone in tutto il mondo hanno scaricato l'app. Nei primi 5 giorni di dicembre ha incassato oltre otto milioni di dollari!
Il tema non è la bellezza delle immagini, ma l’uso che questo tipo di applicazioni può fare di quelle che vengono inviate ai server, perché di fatto contengono dati biometrici ed è molto facile andare a cercare quei dati nelle miriadi di immagini sul web e catalogare le persone e i comportamenti.

Quindi, divertitevi, ma come ogni App di questo tipo, cancellatela se non avete intenzione di continuare ad usarla, per non fornire altri dati e informazioni che potrebbero venire usate, se carpite e non anonimizzate, per scopi non leciti.
Di certo, le immagini di nudo, soprattutto riferito alle ragazze, e una propensione a caratterizzazioni razziali non sono il massimo della vita.

ChatGPT e il futuro

ChatGPT è stato annunciato pochi giorni fa ed è tutt’ora un grande argomento di discussione nel mondo della tecnologia, da un lato per il numero enorme di utenti registrati, dall’altro perché le possibilità di possibili sviluppi sono praticamente infinite.

Per esempio, può essere utilizzato per scrivere del codice informatico, nel caso vi lascio un video su Youtube.

Ho chiesto ovviamente di prepararmi una traccia per una newsletter o uno script per un video. Complicare le cose è un attimo: per il video ho chiesto una lunghezza di 5 minuti e di suggerirmi delle immagini.
Incredibile.

La differenza tra ChatGPT e GPT-3

Anche tra i più attenti osservatori del mondo digital c’è una strana confusione tra un’applicazione di Open.ai come ChatGPT e un algoritmo come GPT-3, per cui vorrei spendere qualche riga in questa Techy per provare a spiegare la differenza. Anzi, l’ho fatto fare direttamente all’intelligenza artificiale di ChatGPT ed ecco la risposta (tradotta).

ChatGPT e GPT-3 sono entrambi modelli linguistici di grandi dimensioni addestrati da OpenAI, ma presentano alcune differenze fondamentali.
GPT-3, o Generative Pretrained Transformer 3 , è la terza generazione del modello di linguaggio GPT di OpenAI ed è uno dei modelli di linguaggio più potenti attualmente disponibili.
Può essere messo a punto per un'ampia gamma di attività di elaborazione del linguaggio naturale, tra cui la traduzione , il riepilogo del testo e la risposta alle domande.
ChatGPT, invece, è una variante del modello GPT-3 specificatamente pensata per le applicazioni chatbot .
È stato addestrato su un ampio set di dati di testo conversazionale, quindi è in grado di generare risposte più appropriate per l'uso in un contesto di chatbot.
ChatGPT è anche in grado di inserire risposte appropriate specifiche del contesto nelle conversazioni, rendendolo più efficace nel mantenere una conversazione coerente.
In termini di prestazioni, ChatGPT non è potente come GPT-3 , ma è più adatto per le applicazioni chatbot. È anche generalmente più veloce ed efficiente di GPT-3, il che lo rende una scelta migliore per l'uso nei sistemi di chatbot in tempo reale.
Nel complesso, ChatGPT e GPT-3 sono entrambi potenti modelli linguistici, ma sono progettati per scopi diversi e presentano punti di forza e punti deboli diversi.

Spero che possa bastare!

Wasabi aiuta Python

Non tutti sanno che il linguaggio di programmazione per eccellenza pensato per l’intelligenza artificiale, big data e cloud in generale è il Python.

Il problema è che semplice, ma ha delle regole particolari. Meta ha realizzato un tools, Wasabi, proprio per ottimizzare il processo di programmazione Python, ed è in grado di fare correzioni, ma soprattutto aggiungere codice in automatico.

Babbo Natale e i dati personali

Per spiegare la privacy nell’era moderna, vi lascio una vignetta.

Trasmissioni, LIVE e Podcast

L’ultima puntata del Late Tech Show (questa settimana non ci sarà), con Paolo Degl'innocenti di Kyndryl, Carla Masperi di Sap, l’Amazon Kindle 6 (2022), Gabriele Rentocchini di AMD e Fabrizio Angelini - Iab Italia e Sensemakers

Su Spotify (anche in video)

E poi la puntata settimanale di Vita da Ufficio, il meglio degli SmartBreak quotidiani.

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