Modelli linguistici, non di conoscenza
Bard di Google e ChatGPT di OpenAI sono grandi modelli linguistici, non modelli di conoscenza. Sono bravi a generare testi dal suono umano, non sono bravi a garantire che il loro testo sia basato sui fatti. Perché pensiamo che la prima grande applicazione dovrebbe essere la ricerca, che in fondo consiste nel trovare informazioni vere?
Windows 11 introduce le ricerche stile ChatGPT (anche in Bing): la mia polemica (sterile o no ditemelo voi)
Nel momento in cui Microsoft annuncia che Windows 11 introduce importanti feature come il nuovo Bing dotato di intelligenza artificiale nella barra delle applicazioni, credo che il dovere di un osservatore del digitale sia quello di spiegare cosa succede. Ci sono molti modi per farlo, ma credo che trovare argomenti mainstream sia il migliore in ottica di semplificazione.
Devo ammettere che sono rimasto deluso dall'esperienza che ho avuto con il Bing, non per la qualità generale che è estremamente interessante, ma per i casi specifici, dove è riscontrabile facilmente, come per ChatGPT, che l’intelligenza artificiale sbaglia.
Ho fatto una semplice ricerca sui titoli di campione della Seria A TIM (l’aggiungo perché è la dicitura corretta e non vorrei avere problemi ) vinti dal Milan e la risposta che ho ricevuto era errata: Bing ha indicato 18 scudetti invece di 19. Non posso fare a meno di notare che il sistema di ricerca Bing ha funzionato meglio dell'AI ChatGPT di OpenAI, che all'inizio mi ha addirittura suggerito che il numero degli scudetti fosse solamente 7. Pur sapendo che ChatGPT da cui Bing attinge ha delle informazioni di un anno più vecchie, questo sia un errore grossolano. Ritengo che, se l’azienda vuole sviluppare un prodotto consumer, non può permettersi di sbagliare su argomenti così popolari e conosciuti. Soprattutto se l'AI viene integrata in maniera nativa all'interno di Windows, il sistema operativo più diffuso al mondo.
In risposta alla mia critica, Fabio Santini, che oltre a essere un professionista preparatissimo è anche una vecchia conoscenza e Director Global Partner Solutions di Microsoft, ha espresso un pensiero interessante. Mi ha fatto notare che “il servizio di search è utilizzato da miliardi di persone, nonostante non sia sempre stato perfetto, e che il concetto di risposta migliore per ChatGPT è molto diverso dal concetto di migliore basato sul ranking e sui click. L'esperienza di conversazione con l'AI è del tutto nuova e la qualità delle risposte è molto buona”.
Fabio ha scritto una verità sacrosanta, ma dobbiamo comprendere che in presenza di tifo, come di conoscenze approfondite su un determinato argomento, la percezione delle cose cambia e una risposta buona non è abbastanza, ritengo che una risposta sbagliata non sia accettabile.
Ho scelto un esempio molto "consumer" per dimostrare che, nonostante la strabiliante tecnologia, l'AI è ancora molto immatura. Google ha subito ingenti perdite a livello di capitalizzazione per aver presentato un prodotto con l’AI che normalmente rispondeva all’impronta aziendale del “good enough”, buono abbastanza.
Credo che Microsoft abbia il dovere di spiegare bene come funziona la produzione di una risposta e di comunicare in maniera chiara le sue eventuali limitazioni nel momento in cui viene inserita nel sistema operativo.
Il digitale e l’informatica, come diceva il Prof Degli Antoni, non riguarda la magia anche se lo sembra, ma la matematica applicata e i consumatori devono essere messi al corrente.
Questo passaggio, che non riguarda solo Microsoft ma tutta l’industria, perché le rispostine di ChatGPT del tipo “perdonami se ho sbagliato” non hanno senso: a scuola ci si beccherebbe un’insufficienza.
Il problema è decisamente serio.
Volete sapere come funziona ChatGPT davvero?
Non è così complicato, l’articolo è lungo e ricco di riferimenti storici, ma è decisamente interessante. Qui il link.
La struttura dei transformer, un tipo di modello di intelligenza artificiale molto avanzato che viene utilizzato in diversi contesti per generare testo, tradurre lingue, e molto altro ancora, alla base di ChatGPT.
I transformer sono composti da diversi componenti, ognuno dei quali svolge una specifica funzione all'interno dell'architettura complessiva. Innanzitutto, abbiamo l'embedding e il posizionamento, due processi che trasformano le parole in vettori numerici e li posizionano all'interno di uno spazio tridimensionale in modo da poter essere elaborati dalle reti neurali.
Successivamente, abbiamo l'encoder, che è responsabile dell'estrazione delle caratteristiche dalla sequenza di input e dell'analisi del significato e del contesto della stessa. Inoltre, l'encoder produce una matrice di stati nascosti per ogni token di input, che verranno poi passati al decoder per generare l'output.
Il decoder, a sua volta, genera la sequenza di output basandosi sull'output dell'encoder e sui token di output precedenti. Infine, abbiamo il linear e softmax layer, che trasforma il vettore in una distribuzione di probabilità di parole di output.
Questa è la struttura dei transformer, che è abbastanza complessa, ma gli consente loro di ottenere risultati di elevata precisione e qualità.
AI: non è tutto oro ciò che luccica, nemmeno per OpenAI
Avete mai sentito parlare di come l'IA (Intelligenza Artificiale) sta influenzando i profitti aziendali? Prendo in esame Notion e Snapchat, non OpenAI.
Queste aziende stanno utilizzando l'IA in modo efficace per migliorare la loro attività e ottenere profitti, rispetto a quelle che l'hanno implementata in modo inefficace o che hanno scelto di non farlo affatto.
Notion e Snapchat sono due esempi di successo dell'IA. Notion ha utilizzato l'IA per migliorare la ricerca all'interno della sua piattaforma, rendendola più intuitiva e facile da usare per gli utenti. Grazie a questo, Notion ha visto un aumento dei suoi profitti e ha guadagnato popolarità tra i professionisti e le imprese che cercano un modo più efficiente per organizzare il loro lavoro: per capirci, Notion propone ai propri clienti l’Intelligenza artificiale a 10 dollari al mese, con una potenza enorme e una buona user interface.
Snapchat, invece, ha utilizzato l'IA per migliorare la sua funzione di riconoscimento facciale, rendendo l'esperienza dell'utente ancora più coinvolgente e personalizzata. Grazie all'implementazione dell'IA, Snapchat ha visto un aumento del coinvolgimento degli utenti e dei profitti.
Facile parlare di Dall-E, di D-ID, di Midjourney, di Huggingface, di StableDiffusion, di Amper Music e di tanti esempi: queste aziende hanno cambiato i loro modelli di business per arrivare al cuore dei clienti. Il prossimo passo lo vedrete in Canva, qualcosa si è già mosso. Sfruttare la potenza dell’AI si può, basta la creatività.
La tecnologia AI di Snapchat
Snapchat ha integrato la tecnologia di Intelligenza Artificiale (IA) di OpenAI, chiamata GPT (Generative Pre-trained Transformer), per migliorare l'esperienza utente. Snapchat ha creato una nuova funzione chiamata "My AI" che utilizza la tecnologia GPT per creare conversazioni personalizzate tra l'utente e uno dei personaggi di Snapchat.
Snap si mette avanti dicendo: "Come per tutti i chatbot basati sull'intelligenza artificiale, My AI è soggetta ad allucinazioni e può essere ingannata nel dire qualsiasi cosa". Questo ha fatto discutere parecchio nei giorni scorsi, soprattutto dopo l'anteprima di Bing AI basato proprio su ChatGPT di OpenAI. Insomma, My AI ha un grande potenziale ma bisogna "essere consapevoli delle sue numerose carenze".
Snap sta attualmente sperimentando e tutte le conversazioni sono archiviate e soggette a revisione per migliorare l'esperienza d'uso. L'AI non è in grado di trattare argomenti come la violenza o contenuti espliciti, né di scrivere tesi di laurea, ricerche per la scuola o paper scientifici.
Investimenti nelle startup di AI
Il fatto che le società di Venture Capital abbiano investito 2,7 miliardi di dollari nel 2022 in startup di AI generativa indica che c'è ancora un certo ottimismo riguardo alla possibilità che le innovazioni del 2023 non saranno guidate solo dalle grandi aziende tecnologiche.
L’operazione in remoto, robotizzata, è possibile (ma da un po’)
La differenza la fa il fatto che le tecnologie come il 5G la rendono possibile. A Barcellona, durante il Mobile World Congress si sono visti diversi esperimenti, anche uno che sfruttava il Metaverso per un consulto in tempo reale. (Nel filmato non c’è quell’esempio perché non si poteva filmare!)
Microsoft e il ridimensionamento dei video
Microsoft ha rilasciato un aggiornamento per il browser Edge Canary che implementa l'AI upscaling video.
Ma che cos'è l'AI upscaling video? In parole povere, è un algoritmo di intelligenza artificiale che, grazie a una potenza di calcolo elevata, riesce a migliorare la qualità di un video. L'upscaling video è stato a lungo un problema per le produzioni che vogliono ottenere un prodotto di alta qualità ma senza spendere una fortuna in tecnologia. Questa tecnologia potrebbe essere la soluzione.
L'upscaling video con l'AI si basa su una serie di dati di addestramento raccolti da Microsoft che utilizzano immagini a bassa risoluzione per creare una versione più nitida e di alta risoluzione. Grazie alla potenza di calcolo dell'AI, il processo può essere eseguito in tempo reale, rendendo la visione dei video ancora più coinvolgente.
Il nuovo aggiornamento per il browser Edge Canary di Microsoft implementa questa tecnologia e offre la possibilità di guardare video in alta qualità senza dover cambiare hardware o schermo. E non solo: l'upscaling video è disponibile anche per i video a bassa risoluzione caricati su YouTube, Vimeo e altri siti web.
Il futuro della visione dei video sembra promettente con questa tecnologia. L'AI upscaling video di Microsoft Edge Canary è solo l'inizio di una nuova era di esperienze di visione coinvolgenti e di alta qualità. Provare per credere!
Meta e la svolta AR, non solo VR
Meta ha pubblicato un aggiornamento della sua roadmap, mettendo in evidenza i suoi piani per la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR).
L'azienda sta lavorando per migliorare l'esperienza degli utenti nelle applicazioni AR e VR, aumentando la facilità d'uso e la qualità dei contenuti.
Ha annunciato che sta collaborando con i produttori di chip per creare una piattaforma AR indossabile di nuova generazione.
Il potenziale delle applicazioni AR per migliorare l'esperienza dei consumatori sta crescendo, ad esempio attraverso la visualizzazione di prodotti in modo virtuale prima dell'acquisto.
Meta sta lavorando per migliorare l'accessibilità delle applicazioni AR e VR per le persone con disabilità, in modo che tutti possano beneficiarne.
Quello che personalmente mi ha più colpito è che oggi l’azienda è molto orientata ai prodotti hardware, quasi per accontentare la fascia attualmente più interessante che è quella dei gamers.
E poi, gli accenni alla realtà aumentata sono dei segnali forti, non solo VR. Oggi il traino è rappresentato dalla comunicazione e la collaborazione virtuale, manca una vera killer application (che non siano i videogames), ma il punto d’arrivo per l’azienda è che "la metà del mondo potrebbe essere in VR entro il 2030".
Il pericolo di condividere dati aziendali su ChatGPT
Vi lascio un articolo che ho scritto sui pericolo in cui un’azienda potrebbe incorrere utilizzando ChatGPT nelle proprie funzioni.
Un grafico sull’intelligenza artificiale, come è applicata e le possibili applicazioni
Anche questa settimana non propongo una vignetta, ma un grafico del World Economic Forum su cosa sta accadendo intorno all’intelligenza artificiale e come si sta evolvendo.
La puntata del Late di questa settimana
In questa puntata del Late Tech Show troviamo le interviste a Carlo Rinaldi di Glickon per parlare di Intelligenza Artificiale applicata alla gestione delle risorse umane in aziende e alla ricerca dei migliori talenti, Andrea Zinno di Denodo che ci ha portato nel mondo della Data Democratization e infine Cristian Gianni di NordVPN ( Nord Security) che ci ha raccontato come la VPN si stia evolvendo, anche verso IP Statici, e non solo.
In #podcast su Spotify (anche in video)
La puntata del podcast “Vita da Ufficio”
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