ChatGPT, la chiusura, la privacy, l'impatto economico e ...
Qualche riflessione sulle news della settimana
Siccome su ChatGPT ho raccontato molto, tanto ho detto anche venerdì dopo la notizia dell’azione dell’Autorità del Garante della Privacy e dei Dati Personali, addirittura avevo predetto la chiusura per gli indirizzi IP italiani e un messaggio in inglese.
🚨 Come ho fatto?
Semplici osservazioni e conoscenza di come si muove Sam Altman e il suo staff, che seguo da anni soprattutto per Y-Combinator che ha finanziato un sacco di startup…
Senza entrare nel merito della questione, assolutamente noiosa, Passiamo alla lettura della situazione.

🔥L’intelligenza artificiale generativa non si ferma con ChatGPT, tanti progetti sono partiti e non si capisce, come ho scritto, perché non colpisca Microsoft che in Bing lo usa, ma anche Salesforce, Adobe o Canva, solo per citare alcuni casi evidenti (Google è esclusa in questo momento perché Bard in Italia non è disponibile, a meno di VPN e accesso su invito).
Queste soluzione solleveranno questioni politiche, non solo di privacy: prepariamoci a vedere problemi per la creazione di contenuti, non solo testi, ma immagini e video, nonché musica.
Lo dico con chiarezza, servono competenze multidisciplinari, perché si tratta di innovazione, di etica, di politica, di impatto sociale. Chi ha potuto vedere i video che circolano su non vedenti che si vedono descrivere dall’intelligenza artificiale le immagini è perfettamente conscio delle opportunità per abbattere le barriere.
Ci sono problemi di bias, di errori anche molto evidenti, ma pensare di tornare indietro credo sia davvero impossibile.
Anche che l’Italia venga tagliata fuori credo sia impossibile: viviamo questa fase come un “fine tuning”, una fase si assestamento, perché perdere il treno dell’AI generativa è una follia.
L’Italia sembra essere sola, per altro non credo sia un caso in cui si potesse coinvolgere l’Europa, ma probabilmente ci saranno altre nazioni che interverranno. In qualsiasi caso,
Ho trovato personalmente più sconcertante la lettera di Musk rispetto all’intervento del Garante, che sebbene un po’ sopra le righe perché su certi temi non si capisce perché i motori di ricerca non siano mai stati presi in considerazione visto che comunque “saccheggiano il web e i dati”, ma la sospendere l’intelligenza artificiale per 6 mesi mi pare solo che sia un pretesto pensato a chi ha perso il treno e ora deve rincorrere.
Magari mi sbaglio, ma Andreotti aveva una certa idea sul fatto che a pensare male si fa peccato (se non conoscete la citazione).
Sospendere l'Intelligenza Artificiale perché è un rischio per l'umanità?
😱 Elon Musk e Steve Wozniak hanno sollevato l'allarme sui pericoli dell'intelligenza artificiale e stanno pretendendo che se non regolamentiamo l'IA subito, potrebbe diventare una minaccia per l'umanità.
L’obiezione principale è che se un sistema di intelligenza artificiale sviluppa un obiettivo diverso da quello per cui è stato progettato, potrebbe comportarsi in modo dannoso per l'umanità.
Un fatto possibile, ma non determinante.
Più interessante, a mio avviso, il fatto che l'AI potrebbe anche essere utilizzata in modo improprio per scopi malvagi, come la guerra cibernetica, il cyber-terrorismo e l'hacking. Di esempi ne abbiamo già!
Dietro all'obiettivo di sviluppare un'AI che sia sicura e affidabile, si cercherebbe di puntare su delle regole condivise. In sei mesi?
Ma davvero? In Italia non sarebbe mai possibile, ma come si può pensare di fare delle regole che valgano in tutto il mondo (!) in così poco tempo.
E poi chi vigila? Chi verifica la trasparenza?
Sulla disuguaglianza che potrebbe creare, potremmo dare ragione, ma qualsiasi tecnologia crea vantaggi a chi la crea e la sfrutta. La storia ce lo racconta, dal fuoco in poi.
Serviranno regole, questo è certo, ma non è che se blocchiamo l’innovazione facciamo qualcosa. In fondo, la Silicon Valley ha dettato il passo e l’Europa ha rincorso le regole.
Nel frattempo Goldman Sachs…
Una ricerca di Goldman Sachs dichiara che “l'automazione dell'intelligenza artificiale può avere un impatto sul 66% di TUTTI i posti di lavoro, ma aumentare il PIL globale del 7% “🚨
Ho provato a riassumere gli elementi principali.
🔹L'IA potrebbe alla fine aumentare il PIL globale annuale del 7% in un periodo di 10 anni: guidata da una combinazione di significativi risparmi sul costo del lavoro, creazione di nuovi posti di lavoro e maggiore produttività per i lavoratori non espulsi
🔹L'IA generativa aumenterà la crescita annuale della produttività del lavoro negli Stati Uniti del ~ 1,5% in un periodo di 10 anni, ma il 7% dei lavoratori perderà completamente il lavoro nei 10 anni se l'IA generativa raggiungerà la metà dei datori di lavoro.
🔹Il 18% della forza lavoro globale potrebbe essere automatizzata dall'intelligenza artificiale, il 46% dei lavori amministrativi e il 44% dei lavori legali possono essere sostituiti dall'IA.
🔹Sul lungo periodo, il 25% di tutte le attività lavorative attuali potrebbe essere automatizzato dagli Stati Uniti e dall'Europa.
Chi è che diceva che Meta non crede più nel metaverso?
Vi consiglierei di ascoltare le parole di Nick Clegg, che in per tanti sembrerà un perfetto sconosciuto, ma è il CEO di Meta…
Vi riassumo i punti chiave.
🔹 Il Metaverso è la prossima grande novità e che cambierà il modo in cui le persone interagiscono con il mondo digitale e che nonostante le preoccupazioni in merito alla privacy e alla sicurezza, la tecnologia ha il potenziale per fornire benefici significativi in infiniti settori.
🔹 Meta sta lavorando su diversi progetti Metaverse, tra cui Horizon Workrooms e Horizon Home, che consentono alle persone di lavorare e socializzare in ambienti virtuali, ma anche in collaborazioni con altre aziende perché il Metaverso rappresenta una grande opportunità per le aziende di innovare e creare nuovi prodotti e servizi.
Lo so a cosa state pensando, perché ci sono davvero ancora molte domande senza risposta sulla tecnologia, sui servizi e sui suoi benefici.
Ma su questo tornerò tra qualche giorno, dopo Pasqua, e nel frattempo vi consiglio si segnarvi la parola PHYRTUAL.
Metaverse Fashion Week
La Metaverse Fashion Week è stata un evento pionieristico per l'industria della moda nel metaverso. A differenza della fashion week tradizionale, si è svolta interamente online sulla piattaforma Decentraland (Giovanna Graziosi Casemiro ha svolto un lavoro eccellente).
Questo ha permesso a chiunque di partecipare all'evento tramite il proprio avatar e di accedere alle collezioni esclusive di designer come Etro, Tommy Hilfiger e Roberto Cavalli.
Avrei molti argomenti, ma mi soffermo su quanto realizzato da Tommy Hilfiger, in collaborazione con Emporia. Il Brand ha puntato sui consumatori offrendo un'esperienza di shopping virtuale coinvolgente, in cui possono esplorare i prodotti dell'azienda, partecipare a eventi esclusivi e interagire con altri utenti.
Fin qui niente di nuovo.
In realtà, il brand ha puntato su un hub multi-metaverso e credo possa rappresentare un passo importante e potrebbe avere un impatto significativo sulla futura esperienza di shopping dei consumatori. Vedremo l’evoluzione.
Come vedremo l’evoluzioni di brand come The Fabricant, DressX e Dematerialised che non vendono abiti fisici, ma solo skin, abiti che possono essere indossati solo nel mondo virtuale, ma possono essere visualizzati in diversi modi. Infatti, i clienti possono pagare per avere un'immagine di sé stessi modificata con l'aggiunta di un abito digitale, o possono acquistare l'abito come NFT (Non-Fungible Token). Inoltre, molti di questi abiti digitali possono essere utilizzati come filtri AR in video e immagini sui social media.
L’evoluzione “della specie”.
A proposito, Over The Reality ha mostrato che le sfilate si possono fare in virtuale anche in Piazza del Duomo a Milano.
Microsoft punta al mercato di Canva (e la creazione dei contenuti)
Microsoft è l’azienda che ha decisamente più puntato sull’AI generativa. Dopo che nelle scorse settimane ho parlato di tanti prodotti presentati, sono riusciti a sorprendermi con un altro, Microsoft Designer.
Mi sono registrato alla waiting list per provarlo, sono entrato ed è davvero sorprendente. Se avrò tempo, farò un video. Per ora vi lascio il teaser.
La vignetta della settimana
L’ultima puntata del LateTechShow
La puntata di martedì scorso (su Spotify è anche in video), con Avv. Guido Scorza, membro Garante della Privacy e dei Dati Personali, Fabio Buccigrossi di Eset, Raul Mattaboni di F2A e Stefano Provenzano ed Emanuele Zinna di Shin Software (qui il link di Youtube).
Il Neuroverso (libro)
Privacy e sicurezza nelle aziende italiane
L’evoluzione della digital transformazione
Come il 3D stia rivoluzionando la comunicazione delle imprese
La puntata di Vita da Ufficio
Il podcast “Vita da Ufficio” racconta il cambiamento che stiamo vivendo e prende spunto dagli appuntamenti degli SmartBreak quotidiani che propongo sui miei profili social alle 11:00 dal lunedì al venerdì, ma anche su alcune pagine di associazioni che hanno aderito alla proposta di contenuti “per riflettere” insieme.
Al lavoro il controllo è il sale
La perdita dell’engagement dei lavoratori
Decidere e… togliersi dai piedi (quando il “capo” deve lasciare lavorare)
Online sta diventando tutto sempre più complicato
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