DNA per memorizzare dati, mangiare il carbonio, metaverso tra noi, ...
Le notizie che probabilmente vi siete persi questa settimana
E se il futuro dell’archiviazione dei dati fosse il DNA?
Non è un segreto se si pensa al futuro dell’informatica che vada oltre ai semplici 0 e 1 e non è solo il computer quantistico a portare questa innovazione.
Una ricerca apparsa su Science Daily ha mostrato come sia possibile ipotizzare di usare il DNA e la sua forma elicoidale per salvare informazioni attraverso le proteine.
Il Beckman Institute for Advanced Science and Technology ha mostrato come quella che potrebbe sembrare fantascienza, si sta dimostrando una strada assolutamente percorribile.
L'espansione della composizione molecolare del DNA e lo sviluppo di un nuovo metodo di sequenziamento preciso ha consentito a un team multi-istituzionale di trasformare la doppia elica in una piattaforma di archiviazione dati robusta e sostenibile. “il DNA è progettato per resistere alle condizioni più difficili della Terra, a volte per decine di migliaia di anni, e rimanere una valida fonte di dati. Gli scienziati possono sequenziare i filamenti fossili per scoprire storie genetiche e dare vita a paesaggi perduti da tempo.”
E se la tecnologia permettesse di mangiare il carbonio?
Sono in corso sforzi per far decollare la tecnologia di cattura e rimozione del carbonio, ma una volta che saremo in grado di catturare giga-tonnellate di anidride carbonica, dobbiamo capire cosa farne.
Non è un problema da poco. Tante Startup si stanno prodigando nel trovare dei sistemi capaci di immagazzinare la CO2, ma il problema è poi dove metterla. Il sottosuolo sembra essere l’ambiente naturale più abbordabile, anche se la fantasia di molti punta sulla costruzione di diamanti o addirittura alcolici o vestiti.
Se avete voglia di seguire l’argomento, vi consiglio di fare un giro nel sito di Lanzatech, una SPAC innovativa che punta a raccogliere il carbonio dalle scorie industriali.
La guida autonoma non è più un’opzione
Si parla sempre di più di guida autonoma, ma nel frattempo l’Italia conquista sempre più credibilità. Dopo aver vinto la gara a gennaio tra le auto a guida autonoma, una Dallara AV-21 programmata dal team PoliMOVE del Politecnico di Milano ha stabilito un nuovo record mondiale di velocità su terra di 192,2 MPH, 309,3 Km/h nello storico Kennedy Space Center.
L'obiettivo principale dell'IAC (The Indy Autonomous Challenge) è risolvere i problemi del mondo reale facendo avanzare la tecnologia che accelererà la commercializzazione di veicoli completamente autonomi e l'implementazione di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS).
Insomma, l’Italia c’è.
Ma sul tema si stanno concentrando moltissimi studi e applicazioni, coinvolgendo il cloud e l’intelligenza artificiale. Oltre ai taxi disponibili a San Francisco (solo di notte), iniziano ad esserci diversi progetti attivi in giro per il mondo. Nel frattempo l’ADAS di livello 3 si sta diffondendo in tante auto di fascia alta e in tanti veicoli commerciali, anche di grandi dimensioni, ma la notizia vera è che il livello 4, ossia l’assistenza guidata anche dai sensori di posizione, è implementata in diversi progetti pilota di Startup e di aziende storiche, con lo scopo di ridurre sostanzialmente i consumi, anche di elettricità e non solo d carburante, una richiesta precisa dettata dal periodo storico.
Il 5G farà esplodere l’XR?
La realtà aumentata sta diventando una realtà e il 5G potrebbe svolgere da grande abilitatore.
Non possiamo non tenere conto di quanto le aziende tecnologiche stiano investendo in questo settore, che poi è una parte del Metaverso (ma di questo ne parlerò in fondo).
Le applicazioni, dedicate alla manutenzione, per esempio, si moltiplicano quotidianamente, come quelle dedicate alla formazione.
Il primo uso principale dell’XR è il riconoscimento di oggetti. La tecnologia di rilevamento e riconoscimento in tempo reale e i componenti aumentati interattivi aiutano a esaminare gli elementi nella vita reale. La tecnologia è progettata per risolvere le insidie in vari scenari in diversi settori.
Il secondo è una tecnologia che è piuttosto riconosciuta e che fa uso dell’intelligenza artificiale da tempo: il riconoscimento vocale. Il mix tra calcolo nel dispositivo e cloud consente agli utenti di interagire con le applicazioni utilizzando i comandi vocali, anche in ambienti rumorosi.
Il terzo uso è il miglioramento dell'immagine. Gli algoritmi sono specializzati nella regolazione avanzata del contrasto, nel miglioramento del colore superiore e nell'eccellente rilevamento dei bordi a supporto dell'assistenza visiva, utile soprattutto se si tratta di visori che aumentano la percezione del reale attraverso la sovraimposizione delle immagini.
A livello di formazione, esistono tantissimi esempi di realtà aumentata che li sfruttano, spesso basta un telefonino e una pagina web per imparare qualcosa in maniera del tutto inaspettata, guardando un esperimento immersi nella propria vita quotidiana.
Qui alcuni esempi di Rokid.
Anche Amazon investe nel Metaverso?
Non sono solo voci, alimentate soprattutto dal fatto che l’azienda ha aperto alcune posizioni lavorative intorno alla realtà aumentata.
Iniziano ad arrivare diverse conferme, se non altro perché qualcosa all’interno del mondo AWS si sta muovendo.
Si parla di tecnologie a supporto degli sviluppatori sulla piattaforma cloud di Amazon che prevedono di velocizzare la creazione di applicazioni sia in realtà aumentata, sia in spazi immersivi.
In fondo, la realtà aumentata è già una realtà per Amazon per alcuni sistemi di logistica, quindi niente di nuovo sotto il sole.
Mentre Meta investe (ma aumenta il fatturato)
La divisione Reality Labs di Meta, che è il braccio operativo dell’azienda per le applicazioni nel Metaverso, ha registrato un aumento del fatturato del 30% nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, passando da 534 milioni di dollari a 695 milioni.
Nel complesso l’attività continua a perdere, leggendo le note informative, si sta giungendo a quasi 3 miliardi di dollari, ma il mercato potrebbe assorbirli in breve tempo. La tecnologia, leggendo la nota, richiede ancora molti investimenti, in infrastrutture e personale preparato.
La sicurezza dei cellulari: l’esempio del primo ministro spagnolo
La sicurezza non è più un optional e ce ne siamo accorti dal numero crescente di attacchi. Ha fatto scalpore la notizia che sia stato trovato del malware all’interno del telefono del primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez e del ministro della difesa Margarita Robles.
All’interno è stato trovato lo spyware "Pegasus", ma la cosa più inquietante è che alcuni dati sono stati sottratti un anno fa, a maggio del 2021!
Con questa informazione, è facile comprendere che il tempo che intercorre tra un attacco e la risposta è determinante, perché in un anno di tempo chissà quanti dati sono stati sottratti…
Le aziende, le Pubbliche Amministrazioni e i politici possono permettersi che tutto ciò accada?
NFT e business: stiamo parlando di soldi
Quando parlo di NFT con qualcuno vengo sempre bollato per un visionario o uno spacciatore di speculazioni.
Eppure, leggendo i giornali e guardando qualche statistica, si comprende che oltre al fenomeno speculativo, tipico di ogni mercato nuovo, ci sono interessi importanti.
La società dietro la serie di NFT "Bored Ape", Yuga Labs, ha raccolto circa 285 milioni di dollari in criptovaluta vendendo token che rappresentano la terra in un gioco del mondo virtuale che dice di essere in costruzione.
Avete letto bene: un mondo in costruzione, che non c’è, e per altro virtuale, ha già venduto i lotti di terreno per milioni di dollari!
Il 30 aprile, Yuga Labs ha venduto NFT chiamati "Otherdeeds", che si diceva potessero essere scambiati come appezzamenti di terreno virtuale in un futuro ambiente online a tema Bored Ape chiamato "Otherside".
In aggiunta, gli Otherdeeds potevano essere acquistati solo utilizzando la criptovaluta associata al progetto, chiamata ApeCoin, lanciata a marzo.
Per comprendere il fenomeno, c'erano 55.000 Otherdeeds in vendita, al prezzo di 305 ApeCoin ciascuno, e la società ha scritto su Twitter che questi sono andati esauriti.
Segna in agenda: mattino del 15/6
Stiamo preparando un evento per raccontare un mondo che rivoluzionerà il business.
Questa settimana non possiamo dire troppo, ma segnatevi in agenda il 15 giugno, al mattino. Non mancate!
La puntata della settimana del #LateTechShow
In attesa della puntata di domani sera, vi lascio l’ultima puntata, disponibile anche in podcast nelle principali piattaforme.
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