Il traffico di internet e l'AI, Bill Gates, Epic Games e Adobe
Qualche riflessioni sulle news di questa settimana
I motori di ricerca non faranno più la differenza (e il traffico che fine farà?)
Quella che scriverò qui sotto è una proocazione/riflessione sul futuro di internet.
L’arrivo dell’intelligenza artificiale, dentro qualsiasi browser (dopo Edge anche Opera la integra), è destinato a cambiare il modo con cui navighiamo su internet. Piaccia o no.
Per assurdo, i tanti siti e video che raccontano come ChatGPT possa essere di supporto alla strategia SEO sono destinati a non avere effetto, perché se non cercheremo come facciamo ora, ma avremo già riassunti delle domande, non ci sarà più necessità di combattere per le keyword per avere traffico sul proprio sito.
Ovviamente è una esagerazione, ma qualcosa di vero ovviamente c’è: se il browser mi riassume il concetto, perché clicccare? Bing di fatto mi risponde e mi offre i link alle fonti, quindi essere una fonte farà la differenza?
La mia provocazione parte dal concetto di motore di ricerca che si è evoluto da Altavista in poi, diventando una sorta di aggregatore. Non bastava, sono arrivati gli snippet di Google per darci delle risposte. Ce ne sono milioni di risposte preconfezionate già pronte.
Nel 2016, una ricerca del New York Times raccontava che gli snippet avessero “sepolto” un 12% delle navigazioni sui siti internet!
Di fatto Bing in questa fase è un motore di ricerca che fornisce risposte, ma Google era già di fatto protagonista di quel mercato.
La sfida si sposterà sempre più sulla qualità della risposta.
Ma dipenderà molto sulla qualità della domanda!
Oggi propongono testi, le immagini sono sintetiche, ma le tabelle e i dati complessi capaci di estrarre e mostrare sono già sbalorditive.
Ma l’AI sta portandoci in un mondo a un click (qualcuno dice zero, ma un invio o una chiamata a un sistema vocale dobbiamo sempre farlo, no?), il traffico sui siti verrà drasticamente ridimensionato, non sparirà, ma la contrazione sarà evidente.
Come ho scritto in altre puntate di #Techy, il peso dell’AI si sta già facendo sentire sull’infrastruttura di internet, lo farà anche su tanti provider che ospitano i siti “tradizionali”, questo è inevitabile, perché il search è la principale fonte di traffico per tanti business, pensiamo a chi produce notizie e io direi che ne so qualcosina…
Pensare che non ci siano ripercussioni sui modelli di business è da folli.
Forse conviene fermarsi e ragionarci insieme. Tornerò sul tema in futuro.
Fatemi sapere cosa ne pensate nel frattempo.
Opera (browser) ha i superpoteri
Opera Browser (e Opera GX) sono in beta e incorporano una serie di strumenti basati sull'intelligenza artificiale, come ChatGPT e, udite udite, ChatSonic.
Lo so, ChatSonic non lo conosce nessuno (o quasi), ma è un chatbot che sfrutta l’AI conversazionale ed è stato creato per superare i limiti di ChatGPT. Di fatto è molto simile, ma punta a navigare su internet con “i super poteri”.
A parte la battuta, per altro non mia ma dell’azienda creatrice, il training è basato sulle risposte di Google… se avete voglia, approfondite qui.
Per i programmatore, l’AI è un vero game changer
GitHub Copilot X è destinato a diventare uno dei progetti più interessanti per il futuro e si spiegano anche gli investimenti di Microsoft, che giuro, non trovavo per nulla giustificati.
Copilot è il nome con cui Microsoft racchiude l’AI a supporto (l’abbiamo visto per Office 365) dei tools di produttività.
Gli sviluppatori possono ora interagire con Copilot sui loro progetti tramite chat e voce dalla riga di comando, ottenendo suggerimenti di codice migliorati e velocizzando la consegna del progetto grazie alle funzionalità basate sull'intelligenza artificiale. Programmare diventa un’esperienza più semplice, si può dare in pasto del codice per fare debugging, per esempio, ma soprattutto, come sottolineava un mio amico, già con ChatGPT si poteva sopperire ai programmatori Cobol, introvabili, figuriamoci con Copilot!
Tiktok ha fatto autogol al congresso americano?
Il CEO di TikTok Shou Zi Chew ha affrontato in questi giorni una dura audizione al Congresso americano, dove ha cercato di smentire le accuse di spionaggio a favore della Cina. I parlamentari hanno chiesto il bando dell'app di social media cinese, sostenendo che ByteDance, la società madre, fosse controllata dal Partito Comunista Cinese e potesse accedere ai dati degli utenti americani. Chew ha negato queste affermazioni, ma non ha convinto i legislatori, che hanno sollevato anche altri problemi come la disinformazione, la dipendenza e le sfide pericolose su TikTok. L'app si sta difendendo su tutti i fronti per evitare il divieto negli Stati Uniti.
Nuova legge sui social media: i minori devono chiedere il permesso ai genitori
Una norma severa è stata approvata nello Utah per regolamentare l'uso dei social media da parte dei minori. Chi ha meno di 18 anni dovrà avere il consenso dei genitori per aprire un account online e rispettare altre limitazioni. La legge, che potrebbe fare scuola in altri stati americani, ha suscitato le proteste dei difensori della privacy.
Musk, OpenAi e le sliding doors
OpenAI, l'organizzazione no-profit lanciata nel 2015 con il sostegno di figure di spicco della tecnologia come Elon Musk e Reid Hoffman, aveva attratto alcuni dei migliori esperti del settore provenienti dalle grandi aziende tecnologiche e dal mondo accademico. All'inizio del 2018, Musk avrebbe espresso la sua opinione secondo cui OpenAI fosse caduta irrimediabilmente dietro a Google e avrebbe proposto di prendere il controllo dell'organizzazione per gestirla personalmente. Tale proposta sarebbe stata respinta dai fondatori di OpenAI, che avrebbero portato alla decisione di Musk di allontanarsi dall'azienda e di rinnegare una donazione di un miliardo di dollari. Questo conflitto, culminato con l'annuncio della partenza di Musk il 20 febbraio 2018, avrebbe avuto ripercussioni sull'industria tecnologica e sull'azienda stessa.
Musk si è quindi dimesso dal consiglio di amministrazione di OpenAI, nel frattempo aveva rubato un po’ di personale ad OpenAI per sviluppare la guida autonoma di Tesla.
Da lì una serie di tweet interessanti di Musk.

La questione andrà avanti a lungo, perché Musk è uno che non molla. Nel frattempo Shivon Zillis, che ha dato alla luce i gemelli di Musk, si è dimessa da membro del consiglio di OpenAI.
Ora.
Secondo me ne vedremo delle belle!
Epic Games punta sul Metaverso
Epic Games punta sui giochi e sul Metaverso, definito come un’esperienza di intrattenimento sociale online in un ambiente 3D in tempo reale. Secondo l’azienda il metaverso è inevitabile perché è più divertente, personale ed empatico dei social e si basa sul successo di giochi esistenti come Fortnite, casualmente, molto casualmente, di loro proprietà.
Su Fortnite e sulla generazione dei contenuti l’azienda sta investendo davvero moltissimo.
Epic ha annunciato strumenti di animazione per gli esseri umani virtuali, un vasto mercato di risorse digitali, una nuova economia per i creator e altro ancora. Il CEO di Epic, Tim Sweeney, si è preso del tempo per parlare di uno dei suoi argomenti preferiti, il metaverso, che è qualcosa in cui l'azienda sta investendo un sacco di soldi.
L’AI di Adobe sorprende il mondo
Fino a due settimane fa molti analisti davano Adobe come un’azienda in grave sofferenza. La presentazione della propria AI integrata nei prodotto considerati standard per la creatività grafica, ha fatto fare il salto in avanti, diventando “buy”. Incredibile come basti poco per far cambiare la percezione sul valore delle aziende.
Bill Gates è convinto che l’AI sia the next thing
Probabilmente avete già letto molto delle dichiarazioni di Bill Gates sulla sua percezione dell’AI, ma vi consiglio di ascoltare la sua voce nel podcast (c’è anche la trascrizione disponibile).
La vignetta di questa settimana
Può sembrare una provocazione anche questa (l'effetto Dunning-Kruger è una conseguenza), ma davvero oggi tutti sembrano essere esperti di AI… Grazie a Luisella Giani per il post, a sua volta probabilmente l’avrà ripreso da qualcuno e l’ho visto ripreso almeno altre 20 volte…
Ma credo che ci possa essere spazio anche per questa seconda vignetta!
L’ultima puntata del LateTechShow
La puntata di martedì scorso (su Spotify è anche in video), con Manuela Brega di Alibaba, Vittorio D'Alessio di Infobip e Davide Antonelli di Signifyd (qui il link di Youtube).
Come vendono i brand del lusso in Cina (con AR e VR)
Come gestire davvero l’omnicanalità
I rischi dell’eCommerce e come mitigarli
La puntata di Vita da Ufficio
Il podcast “Vita da Ufficio” racconta il cambiamento che stiamo vivendo e prende spunto dagli appuntamenti degli SmartBreak quotidiani che propongo sui miei profili social alle 11:00 dal lunedì al venerdì, ma anche su alcune pagine di associazioni che hanno aderito alla proposta di contenuti “per riflettere” insieme.
Generatore di Prompt è un lavoro?
Il rispetto al lavoro (a 360 gradi)
Ha senso parlare oggi di lavoro ibrido?
Tutto a un click da noi (ma davvero?)
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