La stampa 3D esploderà, le rinnovabili, New York e i Bitcoin
Cosa potreste esservi persi del digitale che avanza
La stampa 3D è una realtà in grande espansione
La stampa 3D è diventata in pochi anni un ingrediente fondamentale per la produzione di tanti oggetti, o parti di essi. Se pensiamo che anche durante la pandemia i pezzi di ricambio di molti respiratori degli ospedali sono stati stampati in 3D per poter suddividere l’ossigeno tra più pazienti, abbiamo già una fotografia del fenomeno in atto.
Quello che però sta cambiando non è il tipo di oggetti stampabili o le dimensioni, ma due fattori concreti: la democratizzazione dei prezzi e l’uso di materiali nuovi.
Se la corsa al prezzo più basso era immaginabile, l’uso delle intelligenze artificiali permette di trovare il mix tra gli “ingrediente” per la stampa che offrano il grado di resistenza, forza, durata, capacità elastiche o torsione, e tante altre, necessarie per l’oggetto specifico.
Si ottiene così uno spreco minore, i prodotti perfetti per le esigenze e delle dimensioni corrette.
Un passo in avanti concreto verso un mondo più sostenibile.
Leggete l’articolo di 20 giorni fa del MIT.
Le attuali energie rinnovabili non bastano
Il monito arriva dalla Commissione europea: per lo stile di vita attuale non bastano le fonti di energie rinnovabili che conosciamo.
A questo punto serve trovare alternative praticabili se non si vuole arrivare ad un ulteriore blocco della transizione ecologica.

Tra le tante tecnologie che devono essere affinate, ci sono quelle che permettano la cattura del carbonio.
Ovviamente si stanno già sprecando investimenti in ricerca e sviluppo, ma in realtà è chiaro da tantissimo tempo che esistono dei sistemi naturali che possono svolgere questo ruolo: gli alberi.
Ma non solo.
Gli oceani e il terreno sono di fatto dei contenitori di carbonio naturali. Il problema è fare in modo che non subiscano alterazioni, perché questo lavoro l’hanno sempre fatto.
Questa è una nuova frontiera dell’ecosostenibilità per raggiungere gli obiettivi di Parigi, senza dover entrare in Cop26 che è in corso.
Il sindaco di New York e i Bitcoin
Il sindaco neo eletto di New York, Eric Adams, ha fatto un tweet interessante.

In pratica, vuole che i suoi primi tre stipendi siano pagati in Bitcoin.
Non si tratta di un vezzo, ma il tentativo di fare di New York il punto nevralgico delle criptovalute a livello mondiale.
Una nuova battaglia all’interno della politica statunitense, visto che anche il sindaco di Miami è impegnato in questo tentativo di diventare la “capitale” delle crypto, ma in realtà non più una questione di ecosistema tecnologico o di capitali (molti fondi, tra cui Elliott padrone dell’AC Milan si sono spostati da New York alla Florida), e nemmeno di fiscalità. Il mondo è il nuovo scenario e questi messaggi mostrano solamente la fragilità del sistema.
In qualsiasi caso, la California non è più al centro di questo tipo di innovazione.
Mick Jagger, i robot e la realtà
Ho scritto un editoriale sul fatto che i robot siano molto più avanti di quanto mostrato nel video ormai diventato famoso dell’imitazione di Start Me Up.
E’ nata una discussione in rete sull’opportunità di raccontare quanto le macchine siano già molto più avanti. Il problema è che la percezione è quella di robot che rubano il lavoro agli umani ed è difficile da eliminare, soprattutto perché di fatto è in parte realistica.
Ma che senso ha nel 2021 fare lavori ripetitivi e senza uso dell’intelletto? Mi viene sempre in mente quella frase di Luciano Ligabue che descriveva il lavoro che svolgeva in fabbrica così: “aprivo uno sportellino, cadeva l’oggetto, chiudevo lo sportellino, aspettavo e ripetevo”.
Probabilmente il successo che sta riscuotendo il mio libro dimostra che qualcuno sta davvero iniziando a ragionare su cosa implica il cambiamento e l’automazione, che non è solo fatta di robot che hanno braccia e fanno cose, ma soprattutto di software invisibili che fanno arrivare il pacco a casa vostra o fanno le analisi del sangue.
Il cambiamento non si ferma, ma deve essere compreso.
Quanto conta l’aerodinamica nella MotoGP
Un bel video di Ducati sull’aerodinamica su una moto da corsa.
Tecnologia digitale davvero a supporto delle decisioni nella progettazione, ma anche per accompagnare le immagini che vedrete.
Per guardare il video è necessario cliccare e andare direttamente su Youtube, Dorna ne proibisce l’inclusione nei siti.
L’ultima puntata del Late Tech Show (e ultimi test)
Se vuoi, c’è il test dell’eReader con pennino Kobo Sage e della cuffia Jabra Evolve2 75.
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