Lavoratori in pericolo con l'AI, i nuovi modelli e i robot migliorano
Questa settimana sarò a presentare all’AI Week nella sala workshop 6 per tutti i due giorni, dalle 10 alle 17!
Ovviamente se volete venirmi a salutare ci sono, ma ovviamente gli spazi sono brevissimi tra un intervento e l’altro (e farò qualche intervista, se riesco, non tanto per il Late Tech Show quanto per i social).
Ma non chiedetemi niente del prossimo libro, so che qualcuno ha spoilerato il titolo (e la prima bozza della copertina), ma i tempi non sono ancora maturi, sono in fase di prima revisione. Prima di tante, che sia chiaro.
Algoritmo spagnolo sulla predizione nella violenza sulle donne ha fallito
Da qualche anno in Spagna c’è un algoritmo che predice la pericolosità di un uomo accusato di maltrattamenti (ho semplificato enormemente).
Ebbene, VioGén non ha previsto che Lina, perché è corretto chiamarla per nome, venisse uccisa. L’algoritmo, l’AI, aveva classificato con un rischio medio la possibilità che l’uomo si facesse avanti.
Possiamo fidarci di questi sistemi? E come inseriamo questo caso nel risk management?
IBM lascia a casa dei lavoratori…
Nella Silicon Valley ci sono tante startup che chiedono investimenti per sostituire molte mansioni e, di fatto, milioni di lavoratori, dalla manodopera fisica alla ricerca intellettuale, attraverso l'intelligenza artificiale. La sostituzione dei lavoratori nella gestione della pulizia domestica con robot dotati di "physical awareness" sembra particolarmente promettente e anche in Cina questa tendenza è ben riconoscibile.
È lecito interrogarsi su come la società riuscirà a reggersi in piedi in un contesto in cui ci saranno meno bisogno di lavori per centinaia di milioni di persone.
Nel frattempo, Arvind Krishna, amministratore delegato di IBM, ha dichiarato che la società ha rimpiazzato circa 200 lavoratori con l'intelligenza artificiale. Tuttavia, l'AI ha creato nuovi ruoli, come la programmazione e le vendite. Krishna ha sottolineato che l'adozione dell'AI libera risorse che possono essere reinvestite in altri settori. Altre aziende, come Duolingo e Shopify, stanno adottando strategie simili.
Ma questo è un argomento che mi sta molto a cuore, anche perché da anni nei miei SmartBreak parlo del cambiamento in atto.
Ho letto che negli Stati Uniti, il tasso di talenti AI che lasciano il paese è quasi uguale a quello che entra. La Cina sta diventando un polo d'attrazione, e molti informatici lì non vedono motivo di andarsene e ne attraggono, moltissimi dall’India.
In Italia si discute molto se insegnare coding a scuola, in altre parti del mondo ci si interroga se abbia senso insegnarlo ancora, visto che l'AI può farlo. Ma il CEO di GitHub, Thomas Dohmke, dice che ne vale ancora la pena. Serviranno sempre sviluppatori per i problemi complessi, dice. Per il momento posso dire di essere d'accordo.
E il CEO di Fiverr, che è il sito principale per i freelance, ha avvertito i suoi impiegati che l'AI sta arrivando anche per il loro lavoro.
Insomma, è evidente che ci siano segnali forti su come l'AI stia ridisegnando il mercato del lavoro, e non sempre in modo indolore.
OpenAI: tra ristrutturazioni, acquisizioni e nuovi capi (e solite polemiche)
OpenAI pare che abbiano fatto una mezza marcia indietro sulla storia del diventare completamente for-profit. Ora la nonprofit manterrà il controllo e la proprietà maggioritaria, mentre la divisione for-profit diventerà una "public benefit corporation" (un po' come Anthropic e xAI, per capirci).
Meno male!
Diciamocelo, l'idea che un'entità così potente come OpenAI diventasse una macchina da soldi senza freni faceva un po' paura.
Certo, il "profit cap" (quel limite che diceva che se gli investitori guadagnavano più di 100 volte l'investimento iniziale, il resto andava alla nonprofit) pare sia sparito del tutto.
Nel frattempo, Elon Musk, che si considera co-fondatore, non molla un centimetro e pare voglia andare avanti con le sue cause legali. Secondo lui, hanno tradito la missione originale di sviluppare AGI "a beneficio dell'umanità" per inseguire i profitti.
E poi, per non farsi mancare niente, si vocifera che OpenAI stia per comprarsi Windsurf (o Codeium, per chi se lo ricorda col vecchio nome, che tra l'altro era già un ottimo assistente per il coding) per la modica cifra di 3 miliardi di dollari.
Spiccioli, no? E hanno anche nominato Fidji Simo, attuale CEO di Instacart ed ex-Meta, come nuova CEO delle Applicazioni.
Questa, secondo me, la dice lunga: OpenAI vuole spingere tantissimo sulle app consumer come ChatGPT, non solo sulla ricerca pura per l'AGI. Vedremo se Fidji riuscirà a dare una marcia in più all'esperienza utente, che a volte, diciamolo, lascia un po' a desiderare.
OpenAI, che dopo il caos della "fase ruffiana" di GPT-4o (quella che ti dava ragione anche se dicevi di voler fare qualcosa di pericoloso), sta cercando di fare ammenda usando metriche indipendenti e esperti per evitare che ChatGPT diventi troppo "accondiscendente".
Google non sta a guardare: Gemini si potenzia e la difesa dalle truffe si fa smart
Passiamo a Google, che ovviamente non può restare indietro.
Google, intanto, non ha voluto aspettare la sua conferenza I/O. Ha potenziato Gemini 2.5 Pro per il coding. Dai test è veramente fortissimo nel generare interfacce utente e app complete e ha superato Claude 3.7 Sonnet su WebDev Arena, il che non è poco.
La cosa che mi intriga di più è la capacità di generare interfacce utente e app funzionanti direttamente da un input, anche video.
Si dice che riduce gli errori e migliora il "function calling". Si può usare via API Gemini e Vertex AI, e il prezzo non è aumentato rispetto alla versione precedente (meno male!). Hanno anche introdotto l'"implicit caching" che dovrebbe far risparmiare fino al 75% sui token per richieste ripetitive. Vedremo se mantiene le promesse.
Sempre Google, sta usando Gemini Nano (il modello on-device) dentro Chrome (desktop e Android) per beccare le truffe in tempo reale. Analizza le pagine localmente e ti avvisa se stai per cliccare su qualcosa di sospetto (phishing, finti supporti tecnici, notifiche push ingannevoli). Dicono che abbia già ridotto dell'80% le pagine truffa relative alle compagnie aeree e blocca centinaia di milioni di tentativi di scam ogni giorno. Era ora!
E per chi usa iOS, Google sta per lanciare la funzione "simplify" che riassume le pagine web.
Apple, Meta e gli altri: tra "vibe coding" e occhiali con i superpoteri
Apple non vuole essere da meno e, dopo aver snobbato Google per la ricerca AI su Safari (pare stiano guardando a Perplexity, ChatGPT e Claude... Google potrebbe trovarsi molto spiazzata in questa nuova corsa perché Apple è un’ottima fonte di reddito e di visitatori), si è messa a collaborare con Anthropic per una piattaforma di "vibe-coding". L'idea è di integrare Claude Sonnet in Xcode per automatizzare generazione, editing e test del codice. Il nome "vibe coding" è un po' ridicolo, ma se funziona, potrebbe essere una svolta per gli sviluppatori Apple. (Intanto, anche Amazon sta lavorando a un agente AI per il coding che vuole fare concorrenza a Cursor).
E Meta? Oltre ad aver richiamato Robert Fergus (co-fondatore di FAIR nel 2014, poi passato a DeepMind) a capo del suo laboratorio di ricerca AI, sta sperimentando un software AI per i suoi occhiali smart Ray-Ban che dovrebbe riconoscere i volti delle persone intorno a noi.
L'idea è affascinante (mai più figuracce perché non ti ricordi un nome e chi mi conosce bene sa a cosa mi riferisco!), ma le implicazioni per la privacy sono enormi.
Negli USA gli occhiali hanno già una funzione AI live che registra l'ambiente e ti permette di fare domande, ma la batteria dura solo 30 minuti. Stanno lavorando per migliorarla.
Non so, non credo che in Europa potremo mai avere questa funzione, ma il fatto che la tecnologia lo permetta dovrebbe già essere disturbante.
Sempre laboratori FAIR di Meta è arrivata una nuova suite di modelli open-source (Meta Perception Encoder, Perception Language Model, Meta Locate 3D) che sembrano promettenti per la percezione, localizzazione e ragionamento AI, soprattutto in ambito video. Non si parla più di Metaverso, ma la maturità dei sistemi e gli sviluppi dicono in contrario (a proposito, andate a riascoltare o a leggere l’intervista a Floriano Masoero di Siemens sulle possibilità dell’industria).
Anche Amazon punta sul coding
Ma Amazon non sta a guardare, lavora a un agente di coding tutto suo. Le grandi tech ammettono che una fetta crescente del loro codice è già scritta dall'AI (25-30% per Google e Microsoft, 50% per Meta l'anno prossimo!). Diciamolo, il coding non è più quello di una volta.
Hugging Face e l’agente… web
Hugging Face ha rilasciato Open Computer Agent, un agente che gira direttamente nel browser (o almeno, dovrebbe, perché quando ho provato c'era la coda) e può fare ricerche sul web per te. L'interfaccia retro è carina.
Modello video Open Source
Lightricks (quelli di Facetune) hanno lanciato LTX Video 13B, un modello video open-source che dicono sia 30 volte più veloce dei concorrenti e gira su GPU consumer. Permette editing avanzato con motion control e keyframe. Sembra interessante per chi crea contenuti.
Avatar super realistici con Heygen
HeyGen ha rilasciato Avatar IV, per creare avatar realistici con lip-sync da una foto e uno script. La qualità di questi avatar sta diventando impressionante.
Mistral si prepara
Non dimentichiamoci di Mistral, la startup parigina, che ha lanciato Mistral Medium 3. I primi testi dicono che sia a livello o addirittura superiore a Claude Sonnet 3.7 e GPT-4o su diversi benchmark, ma a un costo molto inferiore. E, udite udite, hanno detto che un modello ancora più potente arriverà tra poche settimane. La competizione si fa agguerrita, e noi utenti non possiamo che goderne!
Anche X ha il suo modello per l’adv
Settimana scorsa scrivevo di Meta che fa usare ai clienti l’AI per generare la pubblicità. Ma l'advertising automatizzato con l'aiuto dell'intelligenza artificiale era già qui, solo che sarà una rivoluzione incredibile per il mercato e per la comunicazione. Ora, grazie a Grok, anche su X è possibile creare annunci, raggiungere un pubblico selezionato e analizzare i risultati con minimo sforzo.
Agenzie in agitazione.
Suno migliora la musica
Parlando di modelli, Suno, l'app per generare musica, ha lanciato la v4.5. Promettono audio più nitido, voci più ricche e una migliore aderenza ai prompt. Ho provato a immaginare un mix di "tra il rock multistrumentale di Springsteen e le atmosfere dei Pink Floyd, con la voce di Mahmood”… risultato così così, ma credo più per colpa della creatività che dell’AI!
Robotica e automazione
Iniziamo con i robot, che sembrano voler uscire dalla fantascienza ed entrare nelle nostre case e fabbriche. Non sono più solo per gli "smanettoni" della Silicon Valley, eh?
Anche Wall Street ci sta scommettendo forte. Morgan Stanley, pensate un po', prevede un mercato globale della robotica da capogiro: 4.7 trilioni di dollari entro il 2050! È il doppio del fatturato delle 20 più grandi case automobilistiche messe insieme l'anno scorso. Pazzesco.
E non parliamo solo di robot industriali giganti. Hugging Face, il colosso dell'IA open-source, ha rilasciato SO-101, un braccio robotico programmabile che ci si può stampare in 3D e assemblare in casa. Vogliono letteralmente darti una mano, che carini! Si impara con il reinforcement learning, perfetto per compiti basilari.
Ma c'è anche chi pensa in grande e si muove su terreni più impervi. Deep Robotics ha lanciato un “cane” robot ibrido con ruote e zampe che può attraversare fango, macerie e acqua. Immaginatelo ispezionare cavi sotterranei o aiutare nelle emergenze. Vi consiglio di guardare il video (non è nuovo, ma certamente efficace.
Chiudo questa parentesi con i robot chef che preparano hamburger in 27 secondi (ABB).
AI e Ricerca scientifica
Qui si va nello spazio profondo e nei misteri della vita. La NASA e il Georgia Tech hanno costruito AstroAgents, una famiglia di agenti AI per analizzare dati e formulare ipotesi sull'origine della vita. Hanno già analizzato campioni terrestri estremi e meteoriti. Cercano letteralmente vita altrove!
Passando alla Terra, scienziati hanno scoperto come trasformare le gocce di pioggia in elettricità. Con soli 4 tubi hanno generato abbastanza corrente per accendere una dozzina di LED. Se funziona su larga scala, potremmo avere regioni piovose che diventano centri di energia pulita!
Nella salute, ho visto un esoscheletro robotico leggerissimo, MyoStep, pensato per aiutare i bambini con paralisi cerebrale a camminare meglio.
E in Cina, hanno impiantato il cuore artificiale a levitazione magnetica più piccolo del mondo in un bambino di 7 anni. Speriamo funzioni a lungo, sarebbe una salvezza per molti piccoli pazienti.
Pare che con la terapia di esposizione graduale si possa allenare il corpo a tollerare le arachidi anche con allergie forti. Notizia fantastica per milioni di persone!
La moto di Star Wars è realtà
Vi lascio un video, probabilmente l’avrete già visto, ma è certamente il futuro.
La puntata della settimana del Late Tech Show
Nel nuovo episodio del Late Tech Show abbiamo esplorato le dinamiche attuali che stanno ridisegnando il panorama digitale e finanziario.
Luca Colombo di Meta ci ha portato un focus sull'inarrestabile innovazione e cambiamenti dei prodotti dell'azienda, di come vi sia un uso strategico dell'AI (non solo generativa) anche per ottimizzare l'advertising e il ROI. Il mindset culturale (propensione al rischio, sperimentazione) sia sempre più determinante per la crescita delle aziende, specialmente in Italia.
Anna Ongaro di Sis ID ci ha portato un approfondimento sul nuovo regolamento europeo e l'obbligo per le banche di verificare la corrispondenza beneficiario/IBAN, verifica sia cruciale per combattere le frodi.
Franco Ferioli Alessio di Wiki Software ha portato un'analisi della gestione finanziaria aziendale nell'attuale contesto volatile, illustrando come la piattaforma che hanno creato centralizzi e normalizzi tutti i flussi (bancari, carte, ecc.) per offrire una dashboard completa su liquidità e pagamenti.
Gianluigi Girardi di Vivid Money Italia ci ha portato nel mondo delle challenger bank e neobank oltre il semplice conto corrente. Come l'evoluzione sta trasformando Vivid in una vera e propria piattaforma che integra servizi (travel, investment strategy) per creare nuovi flussi di ricavo e offrire valore (come il cashback). Una visione orientata al cliente, con un percorso verso l'offerta "all-in-one" anche tramite future partnership.
Gli SmartBreak
Li sto facendo a singhiozzo, ma li faccio. Proverò a fare la live (ma ritrovate tutto in podcast) anche dall’AI Week.
I miei libri
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