NFT e Olimpiadi
L'inverno a Pechino ha NFT
Ne ero certo: il gioco ufficiale mobile delle Olimpiadi invernali Pechino 2022 è arrivato e contiene gli NFT.
Da sempre, una delle caratteristiche dei giochi olimpici più apprezzate è lo scambio delle spille, i famosi pin olimpici.
In pochi mesi ci sono stati due edizioni dei giochi e per i collezionisti è un momento di grazia.
Detto questo, attraverso il gioco è possibile scambiarsi questi pin in maniera digitale, attraverso la certificazione dei Non-Fungible Token.
Il CIO stesso ha dichiarato che “i pin digitali saranno corrispondenti a quelli fisici e avranno il certificato di provenienza come quelli che sono stati raccolti e scambiati nelle edizioni delle Olimpiadi in questi 125 anni”.
La guerra Russia-Ucraina è cyber da tanti anni
L’invasione della Russia in Ucraina è all’ordine del giorno in questi giorni, con le conseguenti preoccupazioni.
Pochi però ricordano che la cyberwar è in atto da anni.
Lascio qualche brevissimo appunto, ma se volete ci sono ampi aggiornamenti disponibili sul web.
I primi attacchi ai sistemi informativi di imprese private e istituzioni statali dell'Ucraina sono stati registrati durante le proteste di massa nel 2013.
Nel 2005 venne usata l'arma informatica russa Uroburos.
Nel 2015, a Natale, c’è stato l'hacking della rete elettrica ucraina
Nel 2016 è stato bloccato il ministero del Tesoro di Stato Ucraino
Nel 2017 un attacco alla catena di approvvigionamento
Da gennaio gli attacchi ai siti Web del governo sono in grandissima crescita.
La fusione nucleare: ancora non ci siamo, ma…
Forse non lo sai, ma ci sono almeno 35 aziende che lavorano sulla fusione nucleare, in questo momenti, in tutto il mondo.
L’interesse non è mai stato così alto e a questo punto capite lo scalpore che ha suscitato l’impresa degli scienziati del Joint European Torus (JET) e dell’annuncio di avere più che raddoppiato il record di tempo di fusione nucleare, per altro sempre loro e molto recente, per capirci era dicembre.
Due mesi e il tempo è più che raddoppiato!
Sgombriamo il campo immediatamente: non si è trovata la modalità per estrarre energia dalla fusione, perché, prima di tutto, non si è generata più energia di quella utilizzata per alimentare la reazione.
Quindi i tempi sono lontani.
Ma non lontanissimi, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Leggete, se volete, questo articolo di Nature, perché parla di come esista un progetto (ITER) che ha previsto che nel 2025 dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, produrre energia netta! ITER, che è francese, non è l’unica, ci sono Helion, che prevede di arrivarci nel 2024, e CFS, con orizzonte 2025.
I client, i punti di accesso e il potere informatico
La scorsa settimana sono stato ospite di un paio di webinar sul tema della sicurezza e intelligenza artificiale.
Mi pare evidente, ma questo punto inizio a pensare che lo sia solo per me e per uno sparuto numero di professionisti, che abbiamo due problemi da risolvere.
Se forniamo l’accesso sempre più a piattaforme, private e o statali, la sicurezza dei dispositivo da cui noi ci colleghiamo non è un di cui, ma è essenziale. Nel frattempo, l’antivirus, almeno come conosciuto negli anni 2000, sta sparendo e c’è chi non ne ha mai sentito il bisogno. Però il tema è legato alla diffusione dei ramsonware… Un bel problema, tra percezione e realtà.
Il secondo, non meno trascurabile, è l’uso di sistemi di intelligenza artificiale che verificano gli accessi ai dati e ai servizi.
Abbiamo un problema di trasparenza degli accessi. Poniamo il caso che un sistema di identità digitale venga “alterato”. Può avvenire in due casi, dall’interno, ossia esercitando un potere che, per esempio, estrometta anche solo momentaneamente dei soggetti, per esempio per partecipare a una gara d’appalto, o dall’esterno, con attacchi mirati a trarre vantaggio per qualche gruppo.
Ci sono forme di protezione? La semplice pubblicazione del codice sorgente dell’applicazione usata non è per niente una garanzia, perché non esiste un sistema di verifica tra sorgente e compilato.
Di questi temi, che riguardano il business ma anche la democrazia non ne parla nessuno.
Eppure, sempre a mio modesto avviso, dovrebbero essere centrali nella discussione.
Perché il metaverso potrebbe funzionare
Lo spot di Meta durante il Super Bowl ha aperto il dibattito.
Ci sono aspetti tecnologici che mi lasciano pensare che il Metaverso potrebbe funzionare, soprattutto dove, per esempio, i primi esperimenti non sono riusciti.
La differenza con Second Life è evidente, ma provo a riassumerla.
Molte delle tecnologie che abiliteranno il metaverso, tra cui la realtà virtuale e aumentata e la blockchain, hanno oggi un livello di maturazione interessante, mentre all’epoca sostanzialmente non esistevano.
Oculus Quest 2 di Meta non ha bisogno di computer, è un sistema autonomo e questo è un passaggio per niente trascurabile per la diffusione dell’idea di metaverso di Meta: niente cavi, niente computer, niente schermi.
Il secondo aspetto è la velocità di connessione ad internet, drasticamente cambiata, che permette di inviare e ricevere molte più informazioni, ma soprattutto con tempi di latenza minimi.
La realtà aumentata è oggi una realtà, mentre i Google Glass sono stati un fiasco. Apple è molto attenta a questo segmento ed è ipotizzabile che il salto verso il metaverso sia imminente. Nella storia della società, ricordiamolo, spesso ha atteso che prendessero l’iniziativa altri per poi entrare con innovazione e marketing per diventare un player dominante.
Lo scambio o la vendita/acquisto di beni digitali è diventato possibile grazie allo sviluppo della Blockchain, mentre ai tempi di Second Life si faticava a comprendere lo sviluppo dell’eCommerce.
Questi tre elementi, insiem, possono permettere lo sviluppo di un ecosistema che si può reggere anche a livello economico ed è il motivo per cui c’è molto interesse, se ne parla molto, ma in realtà si vede poco.
In attesa della puntata di questa settimana del #LateTechShow, vi lascio quella di martedì scorso, con Andrea Sinopoli di #Oracle, Ivano Corsini di #3d4Mec, Alessandra Sciolotto di #Secutix e Claudio Sandri di #Apptio.
Vi ricordo gli appuntamenti quotidiani #live con lo #SmartBreak, tutti i giorni alle 11:00. Qui la puntata di oggi (14/2/2022)
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